Il Duo lituano Andersson vince l’ICM Competition "Pinerolo e Torino Città metropolitana"

Il Duo Andersson
Si è concluso il 9 marzo con il concerto dei vincitori al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino l'International Chamber Music Competition 'Pinerolo e Torino Città metropolitana'. A vincere il prestigioso concorso biennale di musica da camera membro della World Federation of International Music Competitions di Ginevra (UNESCO) è stato il Duo Andersson formato dai coniugi lituani Julija (violino) e Paulius Andersson (pianoforte), entrambi trentenni. Dal 2019 si impegnano a presentare brani raramente eseguiti e programmi concettuali per il pubblico internazionale. A loro è andato il primo premio di € 13.500.
Alle loro spalle, il Duo formato dal violoncellista di San Marino Francesco Stefanelli (25 anni) e dal pianista di Rimini Nicola Pantani (29 anni), già ospiti in numerosi festival come la Sagra Musicale Malatestiana, il Festival degli Amici della Musica di Firenze, l’Oratorio del Gonfalone, lo IUC La Sapienza Roma, il Festival Piatti, la Fondazione Boccadoro di Lugano. A loro è stato assegnato il secondo premio di € 8.000.
Terzo premio di € 4.000 invece per il Trio Goldmund formato dal violinista russo Sergey Putnikov (26 anni), dal violoncellista tedesco Leopold Behrens (26 anni) e dalla pianista cinese Liu Xinlai (29 anni).
In finale, selezionati tra 120 musicisti under 33 provenienti da 29 Paesi, erano arrivati anche l’Aes Duo del clarinettista Emanuele Mammarella e del pianista Marco Mantovani (quarto posto) e il Trio Kobalt della violinista Irené Fiorito, del violoncellista Lorenzo Guida e del pianista Riccardo Ronda (quinto posto).
La giuria era presieduta dal pianista Claus-Christian Schuster (Austria) e composta dal compositore Francesco Antonioni (Italia), dal clarinettista Cristo Barrios Reyes (Spagna), dal violinista Lukas Hagen (Austria), dal pianista Francesco Pennarola (Italia), dal violista Muriel Razavi (Iran/USA) e dal violoncellista Wen-Sinn Yang (Svizzera).
I finalisti dell'ICM Competition
Fotografie: Giorgio Vergnano